Nella nostra lingua c’è una consistente quantità di parole, verbi e avverbi che iniziano con il prefisso PRE. Si, che strano! anche la parola prefisso inizia con PRE!
Questo prefisso infatti sta ad indicare il significato di prima, quindi PRE-fisso indica qualcosa fissato prima.
Qui ne riporto solo alcune che ritengo più significative anche se spesso ne sfugge il significato e soprattutto poco usate per i motivi che andrò a esporre.
Prevenire, predire, prevedere, presagire, predisporre, preparare, preannunciare, preavvisare, previsare, precauzione, precludere, precognizione, precostituire, prefigurare, predefinire, predestinare, predeterminare, predominare, preesistere, prefissare, pregiudicare, pregiudizio, premeditare, premonizione, premunire.
Bene, tutte queste parole che iniziano con PRE hanno un ben definito significato che come si è detto deriva dal fatto che PRE equivale a PRIMA. Quindi ognuna di quelle parole indica che ciò che segue va concepito come qualcosa che deve essere fatto o pensato prima.
Ad esempio Prevedere indica la necessità di vedere qualcosa prima che accada, così come Pregiudicare significa giudicare prima di conoscere i fatti, con il risultato ahimè, di compromettere il giudizio.
Non mi dilungo nel descrivere il significato di ognuna di queste parole, compito che lascio ai lettori più diligenti, anche perché lo scopo di questo breve articolo è quello di mettere in evidenza una carenza tipica della nostra cultura, almeno di quella parte della popolazione che poco tempo dedica al significato delle parole e di conseguenza al senso delle loro azioni.
Mi accorgo infatti che per mancanza di tempo o di volontà, si finisce con il trascurare questo aspetto e non ci si cura abbastanza di ciò che potrebbe accadere della loro vita in una proiezione verso quell’immediato futuro che va dal “fra poco” al “chissà quando”. Questo forse è dovuto al fatto che molto spesso se non sempre, si è troppo presi dal correre dietro agli eventi del momento e ci si affanna a rincorrere il presente senza PREoccuparsi troppo di quel futuro appena detto anche se poi a ben vedere, sono proprio le cose che accadono nell’attimo presente che determinano ciò che accadrà di lì a poco, o a breve termine.
Se ne deduce che la PREVENZIONE intesa come occuparsi di ciò che potrebbe accadere in un determinato momento, sotto certe condizioni e in presenza di particolari PREmesse e circostanze, non rientra nelle nostre PREoccupazioni. Quindi in altre parole non ci interessiamo affatto o abbastanza dei nostri stessi problemi prima ancora che essi lo diventino e quando qualcosa diventa problema ci troviamo spiazzati perché non sappiamo cosa fare, perché non avendolo PREvisto non ci siamo PREparati ad affrontarlo e quindi eccoci immersi nel panico totale.
Se questo accade nella vita quotidiana di ciascuno, ancor più grave è quando tutto ciò si manifesta nel modus operandi di chi governa un paese, delle istituzioni e di chi è PREposto al servizio del cittadino. Perché se il singolo individuo, per i motivi più svariati, non è nelle condizioni di attuare una qualsivoglia forma di PREvenzione, lo Stato o chi per lui non può e non deve esimersi da un suo preciso obbligo. Con ciò non voglio dire che la prevenzione, nelle sue svariate forme, specie e sottospecie non sia parte delle funzioni istituzionali. Anzi direi che a livello normativo e legislativo si è fin troppo carichi di ciò che si deve o non si deve fare nelle più articolate situazioni e circostanze. Ma di contro resta il fatto che spesso tutto ciò resta solo e soltanto sulla carta, senza che se ne veda l’attuazione in termini pratici e materiali.
In conclusione mi augurerei che per un paese più civile lo Stato non si limitasse a prevedere, prevenire, preparare, predisporre, preannunciare, preavvisare, previsare, precostituire, predeterminare, predestinare, prefissare, ma che con cura ed attenzione evitasse con forte impegno e serietà di precludere, predominare, pregiudicare, premeditare, qualsiasi forma di impedimento alla crescita della cultura della popolazione e al suo benessere.