Dove sono finiti gli esperti laureati, gli accademici, i luminari delle scienze sociali?
Che fine hanno fatto i sociologi, i filosofi, gli psicologi super diplomati?
Perché tacciono e non ci spiegano il cambiamento che è sotto gli occhi di tutti e nessuno sembra notarlo?
Il fascismo non esiste più e la democrazia che lo aveva sostituito si sta rivelando essere peggio, finita in mano a personaggi abietti e senza scrupoli che la manipolano a loro piacimento.
Le ideologie si sa, sono pericolose e la storia insegna che quasi sempre fanno danni.
Creano terreno fertile per dittature e tirannie.
E se è vero che la storia si ripete è altrettanto vero che ogni volta si manifesta sotto altre forme e altre apparenze.
I costumi cambiano insieme agli stili di vita e così le ideologie si trasformano liberandosi dei principi e dei dogmi per essere più flessibili, adattabili alle diverse situazioni che di volta in volta si presentano.
Si cambiano le vecchie regole con nuove false direttive e decreti, ambigui e privi di fondamento.
E se le ideologie sono pericolose, private dei dogmi e dei principi diventano un’arma micidiale, capace di sovvertire ogni ordine sociale, ogni contratto, ogni accordo, ogni costituzione.
Il popolo non conta più nulla, né come entità sociale né tantomeno come essere individuale.
Se ne snatura la sua più nobile essenza e diventa schiavo di un meccanismo perverso che non si arresta davanti a nulla pur di perseguire il suo scopo.
Il nuovo sistema, questo infido meccanismo, fa uso di altri strumenti che nulla hanno di umano.
Alla rigidità delle regole si mette in atto una sorta di anarchia data dalla impunità.
Non condannare i crimini ne alimenta la diffusione e questo a sua volta crea disorientamento e incertezza.
Al rispetto delle leggi e al rispetto della dignità umana si contrappone il timore e la paura per ottenere la totale sottomissione della gente inoculando quella sensazione di impotenza nel sentirsi indifesi.
Si sfruttano i mezzi di comunicazione, i media, i social per diffondere con estenuante ripetitività quelle poche notizie di regime costruite ad arte col solo fine di anestetizzare le menti e di impedire ogni possibile tentativo di critica.
Che fine hanno fatto gli studiosi che dovrebbero approfondire i loro studi su questi fenomeni sociali e invece zittiscono inermi senza profferire parola?
Cos’è o chi impedisce loro, che sono i luminari di questa scienza, di spiegarci cosa sta accedendo veramente?
Oppure sono anch’essi vittime del cambiamento al punto che neanche loro ne sono consapevoli, tanto è perfido e preciso il sistema che lo attua e lo guida verso un disumano scopo?
09-10-2020
(Scritto in forza dell’art.21 della Costituzione)