Contrazioni

Poi accadde in un attimo che tutto si fuse in un inatteso languore e improvvisamente rimase senza parole.

Lei era lì a osservarlo impavida, aspettando che qualcosa in lui si mutasse, forse un cenno, un battito di ciglia.

Quel languore lo aveva come impietrito e solo un ultimo strenuo sforzo gli bastò per scivolare sulla sedia che gli era affianco, mentre quel languore cominciava a contrarsi in acute fitte che gli toglievano il respiro.

Solo allora lei si sentì coinvolta in quell’evento che cominciava ad assumere i contorni di qualcosa di inusuale. Non era pronta a certi accadimenti e si sentiva impreparata ad affrontarli, insicura sul da farsi, impacciata come una principiante.

Gli si accostò timorosa e con gran indugio gli prese il braccio come per aiutarlo in quella sua impresa.

Finalmente adagiatosi su quella sedia continuava a contorcersi per il dolore che ora era diventato così insopportabile tanto da farlo impallidire. Le labbra contratte in una smorfia atroce, gli occhi socchiusi e le guance giallastre avevano sfigurato il suo volto.

Si sentiva smarrita e persa, quasi inutile nel non potergli dare alcun aiuto e con grande titubanza allungò la mano verso il suo viso per carezzarlo e dargli un minimo di conforto.

Non era sicura di ciò che faceva, né sapeva se quel gesto sarebbe stato di qualche aiuto, ma aveva agito per istinto, senza pensare e senza aspettarsi che fosse la cosa giusta da fare.

D’un tratto lui ebbe un singulto, come un conato e sulle sue labbra apparve una schiumosa bava bianca, poi un rantolo sfogò dalla sua gola e dalla bocca fuoriuscì come una furia, un vomito verdastro che si diffuse tutto davanti a lui.

Lei ne fu invasa e le sue vesti iniziarono a colare di quella materia orribile che emanava un lezzo terrificante. Inorridita e pervasa da un senso di ribrezzo insopportabile tentò di farsi indietro d’un passo, ma ormai quella roba ce l’aveva attaccata addosso senza possibilità di liberarsene facilmente.

Avrebbe voluto gridare ma tutto era successo così all’improvviso e inaspettatamente che si sentì come paralizzata, incapace di ogni cosa, con le mani alzate in segno di resa davanti a quell’immane disastro che l’aveva atterrita. Nemmeno osò muovere i suoi piedi nel timore che finissero su quei residui ormai sparsi sul pavimento davanti a lei. Lo scenario che si presentava al suo sguardo era qualcosa che mai le era capitato di vedere e disgustata oltre ogni misura rimase per un tempo indefinito, immobile e smarrita prima ancora di poter pensare a come venire fuori da quella situazione. Lui era ormai piegato in due con la fronte che quasi sfiorava le ginocchia. Lei corse in bagno e come pervasa da una disperazione incontenibile si tolse di dosso quei vestiti imbrattati buttandoli nella vasca. Poi con rabbia, si mise sotto la doccia per lavare via ogni traccia di quel vomito nauseabondo.

07-12-2023

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